Paolo di Tarso e l’invenzione del cristianesimo

Le spregiudicate azioni di un uomo che si è autoproclamato apostolo

Di Francesco Esposito

Il movimento cristiano primitivo fonda le sue radici storiche in un periodo tumultuoso e violento. Il popolo ebraico si ritrova ad affrontare la dura realtà dell’epoca: da una parte il giogo romano, dall’altra gli animi degli ebrei più delusi e riuniti in movimenti
settari il cui scopo è difendere la propria identità e la libertà della terra di Israele. È in questo contesto che spicca la figura di Gesù di Nazareth, che si ritroverà a scontrarsi inevitabilmente con la disastrosa situazione politica e sociale del suo tempo. Con la sua
scomparsa, e un movimento disgregato retto solo dall’autorità di Giacomo il Giusto, suo fratello di sangue, entra in scena un uomo di nome Saulo (Paolo di Tarso). Attraverso le sue lettere spicca il suo carattere spregiudicato, individualista, egocentrico e dal forte “arrivismo apostolico”. L’irruenza della dottrina paolina è tale da finire in un naturale
scontro con la comunità di Gerusalemme governata dallo stesso Giacomo, con esiti del tutto imprevedibili che segneranno l’inizio di una vera e propria rivoluzione nella storia del mondo.

Paolo di Tarso e l’invenzione del cristianesimo

Di: Francesco Esposito

Isbn: 979-1280591-17-3

Prezzo: 16,00€

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