La storia, che muove i suoi passi in una Pozzuoli di inizio XX secolo, narra il percorso di una donna sensibile e forte che attraverso la semplicità della sua vita quotidiana giunge all’atteso matrimonio con il suo uomo scampato all’orrore della Seconda Guerra Mondiale. Dalla loro unione, di generazione in generazione, la saga familiare è narrata con vivo impatto dall’arte di Simone Prisco.
Un fantasma annoiato vive confinato in una casa di una piccola città. Non sapendo come far passare l’eternità comincia a comunicare con un bambino che passa davanti alle sue finestre quando va a scuola e che, spesso, viene bullizzato da tre bambini più grandi. Quando il bambino incontra un coetaneo e stringe amicizia con lui, organizza un piano per costringere il fantasma ad aggredire i bulli. Il tentativo cambierà per sempre i rapporti tra i protagonisti e il destino del fantasma.
“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”
Plume è un passaggio segreto, dentro la catacomba del nostro cuore si apre un campo oscuro e impenetrabile, dove scroscia ancora furente il diluvio universale.
Dove finisce il piacere? E dove inizia il dolore? La sottile linea di demarcazione tra questi due estremi può essere molto evanescente. A volte l’uno può sconfinare nell’altro, oppure possono toccarsi o sfiorarsi, ma in ogni caso edone’ e patos sembrano raggiungere la
massima intensità solo se compresenti. Naturalmente
l’immediatezza del piacere (dolore) è connessa fortemente alla sfera erotico-sessuale, la cui complessità le
istantanee molto esplicite di Barbara De Giorgio offrono al nostro sguardo inevitabilmente voyeuristico
C’era una volta un re,
era un re con la corona e il mantello
ed era anche sveglio di cervello.
Il suo regno voleva comandare
e sui suoi sudditi in pace regnare,
ma i sudditi non erano terreni mortali
bensì personaggi delle fiabe immortali.
Col tempo i lettori li avevano dimenticati e dal mondo erano stati sfrattati.
Allora al re era venuta un’idea,
nascondere il loro mondo doveva
e nessun rivelarsi poteva.
Prima dei Borgia un altro nome fece tremare il soglio pontificio, quello di Baldassarre Cossa (Ischia 1367- Firenze 1419) papa Giovanni XXIII ovvero l’anti-papa, lo spergiuro, lo scomunicato oppure il grande stratega e l’acuto uomo politico. Figlio più giovane di una nobile famiglia ischitana, riuscì a farsi strada e a sedere “sul trono più dolce del mondo” come egli stesso lo definiva. Una figura ancora oggi, dopo secoli dalla sua scomparsa, controversa e di difficile interpretazione. Indubbiamente fu un uomo provvisto di spiccata personalità e seppe destreggiarsi in un momento difficile della storia della Chiesa, al punto da rappresentare per anni il vero e unico detentore del potere reale in Europa. Ebbe dei riconosciuti meriti politici, tra cui quelli di avere mantenuto intatti i territori appartenenti allo Stato della Chiesa e di averli sottratti alle ambizioni dei signorotti locali, però in campo religioso non fu quello che si definisce un pastore esemplare. Troppe le colpe e i vizi a lui attributi per pensarli frutto di calunnie o falsità storiche di nemici.
I detective onironauti Otto Mitra e Thomas Betlemme lavorano al Dipartimento Incubi della SOMNIA, un bureau federale segreto che svolge un lavoro di monitoraggio
del Piano Onirico – ovvero la dimensione nella quale prendono vita i sogni e gli incubi delle persone.
La “A.D.E. – Agenzia Dolce Epilogo” è una ditta di pompe funebri.
Ed è in fallimento, a causa di un evento misterioso che ha colpito il mondo intero: la gente ha smesso di morire! E se non ci sono più morti, quindi, non ci sono più cadaveri da seppellire.
Il diavolo vuole divertirsi ancora. E proprio per questo crea un “gioco” appositamente per i quattro becchini: tramite dei varchi spazio-temporali che apre lui stesso, grazie ai suoi poteri infernali, spedisce Olf e La Tosta nel passato e Stachovski e Osso nel futuro.
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